Yak 9U-M

Storia:

 

Lo Yakovlev Yak-9 (in russo Яковлев Як-9) era un caccia monomotore ad ala bassa progettato dall'OKB 115 diretto da Aleksandr Sergeevič Yakovlev e sviluppato in Unione Sovietica negli anni quaranta. Impiegato principalmente dalla Voenno-vozdušnye sily SSSR (VVS), l'Aeronautica militare dell'Unione Sovietica, venne utilizzato in azioni belliche nella seconda guerra mondiale, a partire dalla seconda metà del 1943[2] e, dall'aeronautica militare nordcoreana, nella guerra di Corea.[3] I piloti che lo pilotarono considerarono le sue prestazioni al livello di quelle del Messerschmitt Bf 109G e del Focke-Wulf Fw 190A-3/A-4, da poco introdotti sul fronte orientale.[2] Fu il caccia sovietico costruito in maggior quantità nella storia. Ne vennero prodotti 16 769 esemplari (14 579 durante la guerra).[4] Restò in produzione dal 1942 al 1948. Era in grado di superare in combattimento il Messerschmitt Bf 109G con il quale si scontrò nei cieli di Stalingrado[1] e di fronteggiare ad armi pari i Focke-Wulf Fw 190 dei modelli più recenti. Fu anche il primo aereo Sovietico a riportare una vittoria contro gli aerei a reazione Messerschmitt Me 262.

Dopo la riuscita del progetto Yakovlev Yak-1, l'ufficio progetti di Yakovlev continuò a lavorare duramente, anche perché la situazione era ancora estremamente critica: i tedeschi continuarono ad infliggere dure perdite all'Armata Rossa lungo tutto il fronte, mentre la V-VS spesso non riusciva a compensare con il coraggio e il numero la migliore tecnica di combattimento dei piloti della Luftwaffe.

Nel dicembre 1943 fu possibile installare il più potente motore M-107 sulla struttura di uno Yak-9U: l'incastellatura del motore era nuova, le strutture della fusoliera ed i longheroni dell'ala erano di lega leggera, l'intero aereo era ricoperto di compensato, il motore aveva tubi di scarico individuali e sagomati.[6] La quantità di carburante trasportata venne aumentata a 106 galloni (781 libbre). Per ri-centrare il modello, l'ala venne riposizionata di dieci centimetri in avanti e per "ammorbidire" la cloche, le superfici orizzontali della coda vennero leggermente ridotte.[7] La parte posteriore dell'abitacolo fu allungata e il cavo dell'antenna fu inserito all'interno della fusoliera. L'armamento conservò il cannone assiale ShVAK da 20 mm, con 120 colpi e la coppia di mitragliatrici UBS sincronizzate, con 170 colpi ciascuna. Le prove di Stato ebbero luogo tra il gennaio e l'aprile 1944. Essi rivelarono che lo Yak-9U era una macchina davvero eccezionale, con una marcata superiorità su ogni altro modello di caccia operativo in quel periodo sul fronte orientale, almeno fino ai 19.800 piedi. L'aereo era molto semplice da pilotare e molto stabile. Sfortunatamente, si manifestarono anche tutti i difetti che affliggevano il nuovo motore M-107A, spesso gli stessi che già avevano caratterizzato le versioni del propulsore M-105 da cui derivava: surriscaldamento dell'unità propulsiva, perdite di olio, diminuzione di pressione in cabrata, intense vibrazioni, rapida usura delle candele e, soprattutto, la corta vita del motore, che non superava le 25 ore. Nonostante tutti questi difetti, però, a causa delle sue prestazioni eccezionali, le autorità sovietiche ordinarono che lo Yak.9U/VK-107 fosse messo in produzione nell'aprile 1944. E fino al dicembre 1944 vennero prodotti 1.134 esemplari

 

Impiego Operativo:

 

I primi Yak-9 entrarono in azione nella Battaglia di Stalingrado, nell'ottobre del 1942, dando subito filo da torcere ai caccia tedeschi. In seguito i caccia sovietici, spesso chiamati gli "Spitfire sovietici" per il loro tipo di motore raffreddato a liquido e le eccellenti prestazioni a quote medio-basse, si fecero valere sempre di più, ottenendo una complessiva superiorità aerea negli ultimi due anni della guerra.

Il loro ruolo comprendeva anche l'attacco anticarro, il bombardamento tattico, la scorta strategica e tattica ai bombardieri. Nell'ultimo anno di guerra entrò in linea lo Yak-9U, capace, sotto i 7 000 metri, di surclassare qualunque caccia tedesco. Il gruppo Normandie-Niemen, formato da volontari francesi che combatterono nel fronte russo, ottenne con tutti i tipi di caccia Yakovlev, ma soprattutto con gli Yak-9, 273[9] vittorie aeree (secondo alcune fonti meno, ma comunque un risultato impressionante per un singolo gruppo che equivalse le gesta delle "Tigri volanti" in Cina). Anche entrambe le squadriglie con i piloti di nazionalità polacca utilizzarono diverse versioni della prima generazione dello Yak-9.

Tra il 25 ottobre e il 25 dicembre 1944, il 163.IAP fu il primo reggimento ad impiegare in combattimento lo Yak-9U. Ai piloti venne ordinato di non spingere il motore a velocità "da combattimento" perché in questo modo si riduceva la sua durata a due o tre voli soltanto. Nonostante ciò, nel corso di 398 sortite, l'unità dichiarò l'abbattimento di 27 Focke-Wulf Fw 190A e un Bf 109G-2, a fronte della perdita di due Yak in combattimenti aerei, uno abbattuto dalla flak e quattro per incidenti. Lo Yak-9U contribuì in modo determinante alla conquista della superiorità aerea da parte dei Sovietici e i tedeschi impararono presto ad evitare di impegnarsi in combattimento con gli Yak "senza albero dell'antenna".[8]

Una grossa formazione della versione 9DD per le scorte molto lunghe venne trasferita a Bari dall'Ucraina per aiutare i partigiani iugoslavi.[1] Lo Yak-9 fu anche il primo aereo dell'aviazione Sovietica a riportare una vittoria contro gli aerei tedeschi a reazione, Messerschmitt Me 262: il 22 marzo 1945, L. I. Sivko dell'812.IAP abbatté un Me 262 prima di essere a sua volta abbattuto e ucciso da un altro pilota di Messerschmitt a reazione, probabilmente Franz Schall, uno degli assi tedeschi del 262

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